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Part Time in Job Sharing

Il modello di lavoro part time in Job Sharing in HAS è stato introdotto nel 2019, al fine di rispondere ad una specifica esigenza dell’azienda e di alcun* collaborat*, di conciliare al meglio i propri impegni professionali con esigenze famigliari/private.

Motivazioni

Il modello di lavoro part time in Job Sharing in HAS è stato introdotto nel 2019, al fine di rispondere ad una specifica esigenza dell’azienda e di alcun* collaborat*, di conciliare al meglio i propri impegni professionali con esigenze famigliari/private. L’azienda ha individuato nell’implementazione del modello di lavoro part time in Job Sharing, la soluzione che meglio garantiva l’equilibrio tra necessità di ricoprire una posizione di lavoro al 100% e le esigenze di lavoro con grado di occupazione parziale de* collaborat*. In questo modo si garantiva loro la possibilità di rimanere attiv* nel mondo del lavoro ed al contempo, all’azienda di non rinunciare a preziose competenze, garantendo al contempo business continuity.

Tra gli obiettivi di questa misura aziendale: conciliare al meglio i tempi di lavoro con quelli della vita privata, attraverso nuove opportunità di bilanciamento tra le esigenze di flessibilità delle imprese e le esigenze personali e/o famigliari dei lavoratori.

Il Job Sharing è sembrata la miglior soluzione. Si tratta di una specifica tipologia di organizzazione del lavoro tra due o più persone che condividono un’occupazione a tempo pieno, con dei compiti interdipendenti e una responsabilità comune. Implica infatti la condivisione dello stesso posto di lavoro tra due o più lavoratori subordinati, che si assumono reciprocamente la responsabilità di un’unica prestazione lavorativa.

Descrizione

Il modello di part time in job sharing introdotto in HAS è rivolto a tutto il personale (donne e uomini con un contratto di lavoro dipendente e grado di occupazione 100%) che opera in ambiti professionali non direttamente collegati alla produzione. Le persone che ne richiedono l’implementazione, dopo attenta analisi e relativa autorizzazione da parte della Direzione aziendale e delle Risorse Umane, possono scegliere di lavorare secondo due opzioni di grado di occupazione: 50/50% o 40/60%. Di regola si applica un modello di lavoro part time orizzontale a settimane alternate: una settimana la persona lavora al mattino e la settimana successiva al pomeriggio.

A livello giuridico si tratta di un contratto di lavoro:

subordinato, stipulato tra il datore di lavoro e due lavoratori che si assumono l’obbligo di eseguire un’unica prestazione lavorativa restando liberi di dividersi l’orario di lavoro secondo il modello aziendale indicato, purché con l’obbligo di sostituirsi vicendevolmente in caso di impedimento
atipico, nel cui schema negoziale esiste un unico contratto di lavoro subordinato e non due distinti contratti di lavoro a tempo parziale
la cui prestazione è unica, ed unica ne è pertanto l’obbligazione; in altre parole, l’intera prestazione lavorativa può essere richiesta dal datore di lavoro anche ad uno solo dei co-obbligati nel caso di assenza dell’altro
L’elasticità ed il vincolo di solidarietà tra i due lavoratori coobbligati comportano che:

i lavoratori hanno facoltà di determinare, discrezionalmente e in qualsiasi momento, sostituzioni tra di loro, così come di modificare consensualmente la collocazione temporale dell’orario di lavoro
ogni lavoratore è personalmente e direttamente responsabile dell’adempimento dell’intera obbligazione lavorativa e il datore di lavoro può esigere l’esatto adempimento della prestazione di ciascun lavoratore in quanto la sua ripartizione rileva solo nei rapporti interni tra i lavoratori
In sintesi, alcune regole:

I/le Job Sharer devono essere persone con le stesse qualifiche ed esperienze professionali analoghe
Piani di lavoro: il datore di lavoro è informato con cadenza regolare (mensile) della distribuzione dell’orario di lavoro
È necessario valutare alcune caratteristiche del lavoro: routinarietà, necessità di passaggio di consegna (basso/medio/alto), etc…
Alcuni lavori non sarebbero adatti al job sharing, per cui l’analisi di ogni richiesta da parte del supervisor e di HR è fondamentale
In caso di assenza di uno dei due lavoratori, l’altro è tenuto a garantire l’adempimento dell’intera prestazione
Compensation: i lavoratori coinvolti sono accomunati dallo stesso trattamento
Dimissioni: in caso di cessazione del rapporto di lavoro di uno dei due lavoratori coobbligati, può’ essere estinto l’intero vincolo contrattuale, ad eccezione che, su richiesta del datore di lavoro, l’altro lavoratore si renda disponibile ad adempiere per intero o parzialmente l’obbligazione lavorativa. In tal caso il contratto di lavoro ripartito si trasforma in un normale contratto di lavoro subordinato full time
La suddivisione del lavoro può essere verticale o orizzontale (abbiamo constatato che il modello orizzontale è più efficace)
i due lavoratori possono decidere autonomamente di scambiarsi i turni lavorativi in base alle loro necessità
le eventuali sostituzioni non possono essere eseguite da terzi
i due lavoratori sono considerati dall’azienda un’unica unità lavorativa
È una soluzione che può essere a tempo determinato, dunque può essere periodicamente rivalutata, sia su richiesta del datore di lavoro che de* lavorat*

Risultati

Maggiore e migliore conciliabilità tra vita professionale e vita privata/famigliare
I dipendenti che lavorano in job sharing apprezzano molto l’opportunità e ci ripagano con flessibilità, migliori prestazioni e basso assenteismo
Fidelizzazione dei dipendenti
Retention e valorizzazione di competenze
Garanzia di continuità della prestazione
Ritorno di immagine per l’azienda e miglior Personal Branding-Employability
Sviluppo di un’ottima complementarietà e forte spirito di collaborazione (auto motivazione al successo della misura)
elevato “engagement” delle persone coinvolte

Raccomandazioni

Da 4 anni abbiamo introdotto questa misura e ne osserviamo i benefici. La condivisione di un posto di lavoro tra 2 persone si è rivelata un’eccellente opportunità di valorizzare le competenze ed il potenziale di entrambe: la genesi delle proposte è più vivace e consolidata dal fatto che nasce da uno scambio e da un confronto con un/a collega che vive le stesse problematiche, condivide le stesse necessità, ed, al contempo, con cui è percepita la valorizzazione delle competenze specifiche del singolo. Questa misura si basa su un buon livello di feeling interpersonale e di coordinamento tra le due persone, liberando di fatto il manager di riferimento da compiti di coordinamento delle attività e limitando il suo intervento ai momenti di pianificazione, feedback e follow up delle attività.

Conciliare la vita professionale con quella privata/famigliare con una soluzione di questo tipo, crea benefici a più livelli, come già descritto in precedenza, creando un elemento di stabilità, retention, condivisione di expertise, talent acquisition e business continuity per il datore di lavoro. Miglior vita famigliare e privata, maggior senso di appartenenza e produttività per i/le collaborat* che partecipano a questo piano di lavoro. Una soluzione win.win che contribuisce a generare, spontaneamente ed autenticamente, ulteriore valore anche per l’azienda.

Annalisa Matta Ghielmetti
Human Resource Deputy Director

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